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Studio di Psicoterapia Psicoanalitica: Via Lattanzio, 76 - 0136 Roma (RM)
GIAN PAOLO SCANO è nato a Villamar, in Sardegna, ma vive e lavora a Roma come terapista e supervisore. Ha conseguito la laurea in psicologia alla Sapienza, nel 1977, con una tesi, poi pubblicata, sulla genesi e sviluppo del concetto di Super-io. L’esercizio del metodo storico-critico, esteso successivamente al narcisismo e al concetto di Io, gli consentì di accettare senza riserve, tra i primi in Italia, l’esito dell’impresa rapaportiana, conclusa negli anni settanta con l’imprevista falsificazione della teoria economico-dinamica e di misurarsi, dunque, con il problema della necessaria riformulazione della teoria generale. Fu, quindi, tra i fondatori della SIPRe, che si riproponeva di abbandonare la “mente isolata” dell’apparato freudiano e di privilegiare l’interazione, la narrazione e la relazione tra menti. Alla SIPRe e successivamente alla SITPA di Brescia tenne il corso teorico di base sullo sviluppo della teoria freudiana sino al 1992, quando, cominciò a costruire e proporre, sviluppandolo progressivamente sino al 2012, un corso quadriennale sulla teoria dell’interazione terapeutica. Il corso si avvaleva delle acquisizioni del “Laboratorio teorico-clinico”, che guidò per due decenni (1992-2012), lavorando sui temi storico-critici, epistemologici, teorici e clinici essenziali per la riformulazione della teoria in termini di soggettività e intersoggettività.. Tali studi confluirono poi nel saggio “La mente del corpo. Intenzionalità e inconscio della coscienza” (2015), in cui converge e si riassume la sua ricerca più che trentennale. Attualmente dirige a Verona un seminario permanente, che, raccogliendo gli esiti del lavoro del Laboratorio, guarda più direttamente allo studio delle necessarie modificazioni nella clinica e nella tecnica richieste dall’attuale paesaggio epistemologico, filosofico e neuroscientifico.